lunedì 13 luglio 2015

Osteopatia viscerale

Qualunque sia la condizione di salute che ci porta dal nostro terapista, potrebbe avere rilevanza anche una componente viscerale. Spesso è necessario trattare alcune zone del nostro corpo che non hanno una relazione ovvia ai sintomi che noi avvertiamo. Per visceri si fa riferimento agli organi addominali e toracici, e alle membrane connettivali che li avvolgono (spesso dette capsule). Essi sono ancorati direttamente o indirettamente allo scheletro del tronco mediante il tessuto connettivo (legamenti e fasce); quando questo si muove insieme alla colonna vertebrale, i visceri lo seguono, vincolati come sono ad esso, e ne permettono i corretti movimenti.

Quando invece si presenta una restrizione di mobilità, l'organo mette in tensione la propria struttura connettivale che lo inserisce allo scheletro, impedendo un corretto movimento della colonna vertebrale. Gli organi altresì, sono costantemente messi in movimento dalla dinamica diaframmatica ad ogni atto respiratorio e quindi ne influenzano il meccanismo e a loro volta ne vengono influenzati. Aderenze e tensioni possono quindi alterare o restringere anche in modo grave questi movimenti e stressare gli organi e la loro funzionalità creando rigidità o dolore in qualunque parte del nostro corpo.

Le restrizioni viscerali si riflettono nella nostra postura, così quando un organo non può più muoversi normalmente, crea punti anormali di tensione.  Questo significa che una persona sembrerà come se cercasse di avvolgersi intorno all’area tesa. Se una persona, ad esempio, soffre con l'intestino per problemi di stress o di intolleranze alimentari, potrebbe lamentare un dolore di tipo lombo-sacrale o sciatico. Così trattando l'intestino si può ottenere una remissione della sintomatologia lombo sciatalgica.


Le tecniche che si utilizzano in osteopatia viscerale sono diverse dalle altre tecniche usate negli altri approcci. Le forze che vengono applicate sono spesso completamente differenti.

Tecniche di stiramento: quando troviamo un organo cavo, come ad esempio l'intestino, che presenta spasmo della sua parete in seguito a stati come irritabilità e stipsi.


Tecniche di rilascio fasciale: utili per permettere un approccio in una situazione di maggiore dolorabilità, in situazioni in cui le membrane che avvolgono il viscere risultano molto tese, o per trattare delle cicatrici che presentano aderenze.

Tecniche di recoil: attraverso l'utilizzo di forze elastiche, permettono ai visceri di riacquisire la loro normale mobilità.

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